Ciao, e benvenutə al quarto incontro con WikiSex! 👋
Oggi continueremo il nostro viaggio sugli aspetti dell’educazione sessuale, focalizzandoci maggiormente sull’impatto della pornografia sull’educazione sessuale e, più in generale, sulla salute sessuale e affettiva.
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Pillole
mini introduzione scontata
Tutti noi, chi più chi meno, si è ritrovatə ad un certo punto della propria vita con un telefono in mano. In particolare, dai primi anni 2000 hanno iniziato ad emergere i primi smartphone e, con la loro evoluzione, le prime offerte telefoniche che comprendevano vari giga di internet. Vent’anni dopo ci ritroviamo ad avere tra le mani smartphone sorprendentemente evoluti e abbiamo a disposizione infiniti giga per poter navigare liberamente nel web e utilizzare costantemente i social.
l’impatto del digitale sulla nostra salute sessuale
A differenza di altre tecnologie, il digitale è entrato prepotentemente nelle nostre vite non permettendo ai nostro corpi e cervelli di adattarsi progressivamente. Sono nati nuovi disturbi fisici (es. il pollice da smartphone), psicologici (es. FOMO, nuove forme di dipendenze comportamentali), e sociali (es. cyberbullismo).
Il digitale sta inoltre cambiando (e in parte l’ha già fatto) anche il nostro modo di vivere l’affettività e la sessualità . Prendiamo, per esempio, Giovanni, un ragazzino di 11 anni che inizia a prendere sempre più consapevolezza del proprio corpo e della propria sessualità . Se prima dell’avvento dell’accesso facilitato a internet era necessario il confronto del proprio corpo con i coetanei, o l’acquisto di giornalini/film erotici, con l’accesso facilitato a internet Giovanni ha la possibilità di esplorare corpo e sessualità tramite internet e, soprattutto, la fruizione della pornografia. Di per sé non c’è niente di male nell’utilizzare internet come strumento per informarsi e formarsi, lo facciamo ogni giorno.
Un primo problema sussiste nel momento in cui il numero delle informazioni da processare è elevato e spesso riporta informazioni contrastanti tra di loro. Nell’era della disinformazione e del clickbait, gli adolescenti di oggi confrontano sempre meno il proprio corpo con i coetanei e si affidano ai vari siti di turno per capire se il loro pene ha una giusta lunghezza, se il seno è sufficientemente sviluppato rispetto all'età , o se ingoiare liquido seminale fa rimanere incinte (e non ti dico i risultati che possono emergere se fai questa ricerca su internet).
L’educazione sessuale, quindi, è completamente affidata ai vari siti internet, senza il controllo di referenti scientifici, da professionisti competenti che validino scientificamente le informazioni contenute in quel articolo acchiappaclic. Ma questo è il minore dei mali: il vero problema è la mancanza di un’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole, e soprattutto ai genitori, spesso ostacolo principale di questo tipo di percorso nelle scuole.
Il secondo problema principale deriva dalla pornografia. In realtà non sarebbe appropriato parlare della pornografia come un problema in sé, ma come fonte di varie problematiche che andremo a vedere.
In primis: l’apprendimento di una sessualità non vera. Essendo animali sociali e apprendendo anche osservando gli altri (se vuoi approfondire leggi gli studi di Bandura), una delle maggiori implicazioni della pornografia sulla nostra salute sessuale è che, soprattutto durante l’adolescenza, apprendiamo la sessualità tramite l’utilizzo di materiale pornografico. Apprendiamo, quindi, che un maschio debba essere particolarmente prestante, debba mantenere una forte erezione per un periodo di tempo ben oltre la media, e che la donna debba essere sottomessa nei vari modi più disparati. Le implicazioni di quanto detto, osservate in vari studi, le possiamo dividere in due categorie. Sempre più giovanissimi (soprattutto maschi) sviluppano disfunzioni a causa dell’ansia da prestazione che precede il rapporto sessuale.
Dall’altra parte, viene appresa una modalità relazionale la quale implica, ancora una volta, la sottomissione della donna (a tal proposito, negli ultimi anni sta emergendo una nuova tipologia di pornografia più etica).
Il secondo aspetto riguarda il confronto del proprio corpo con quello degli attori porno. Ancora una volta, a farne maggiormente i conti sono i maschi. Non ho idea di quanti articoli divulgativi abbia letto in vita mia rispetto alla lunghezza del pene. Fatto sta che nei video porno gli attori sono portatori di interessanti appendici peniene le cui dimensioni superano notevolmente la media del pene. Che abbiano un pene allungato tramite interventi di chirurgia o che sia frutto di madre natura poco importa. Il concetto che ci importa è che il ragazzo di turno fa il confronto tra il proprio pene e quello dell’attore, spesso con esiti poco soddisfacenti in quanto comprendono che il proprio pene ha una lunghezza inferiore rispetto a quello del pornoattore. Di conseguenza, inizia a cercare nel web tutte le informazioni possibili per scovare la tecnica migliore che consenta di allungare il pene, mettendo a rischio la salute del proprio pene.
Il terzo aspetto: la normalizzazione del sesso bareback. Te lo spiegherò meglio nelle prossime settimane illustrandoti uno studio, ma nel frattempo: sempre più video porno vedono coinvolti attori in atti sessuali non protetti. Come scritto poco fa, siamo animali sociali ed apprendiamo anche tramite l’osservazione dei comportamenti altrui. Seppur spesso vi siano dei messaggi di sensibilizzazione prima dell’inizio del video, rispetto all’uso del preservativo e al rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili, sempre più persone si ingaggiano in rapporti sessuali non protetti. Dallo studio che ti presenterò è emerso come l’aumento dei rapporti non protetti siano una conseguenza dell’ondata della pornografia bareback (un modo, in inglese, per definire i rapporti non protetti).
Concludendo questa prima parte, esistono molti altri fenomeni oltre alla diseducazione sessuale online e all’impatto della pornografia. Prendi, per esempio, il modo in cui il digitale ha cambiato la modalità di ricerca di un potenziale partner, o il sexting, il revenge porn, il catfishing, la sextortion e molti altri aspetti che vedremo nelle prossime settimane.
non tutto il male vien per nuocere
Lo so, sembra abbia descritto uno scenario apocalittico dove il digitale rappresenta il mostro principale da sconfiggere. Ovviamente non è così! Le nuove tecnologie e il digitale sono solamente degli strumenti, siamo noi umani che decidiamo più o meno consapevolmente come utilizzare tali strumenti. Se, per esempio, le grandi compagnie digitali (es. Meta, TikTok) utilizzano specifici meccanismi neurotrasmettitoriali e psicologici per aumentare la nostra dipendenza nei confronti delle loro piattaforme, noi abbiamo il potere di contrastare questo fenomeno. Possiamo, ad esempio, intraprendere un percorso psicologico per imparare ad utilizzare in modo più consapevole social e smartphone, possiamo entrare in un’ottica di minimalismo digitale, o abbandonarci completamente ai meccanismi sopracitati. L’aspetto principale, tuttavia, è la scelta. L’utente dovrebbe essere in grado di poter fare una scelta consapevole basata su informazioni correttamente fornite.
Lo stesso dovrebbe essere anche per la sessualità . Sarebbe auspicabile che l’utente utilizzi consapevolmente la pornografia, dating app ecc. Spesso, però, quello che accade è che varie persone si ingaggiano anche per molte ore consecutive nella visione di materiale pornografico nelle varie piattaforme, su twitter o altri social, o stiano ore nelle dating app geolocalizzate (es. Grindr) alla ricerca di un possibile partner sessuale. Di per sé non è problematico utilizzare pornografia e dating app, lo diventa quando l’utilizzo diventa pervasivo e non consente alla persona di svolgere le normali attività quotidiane. Ma lo vedremo meglio sabato prossimo, dove spiegherò come il digitale possa essere uno dei fattori eziologici (scatenanti) dell’ipersessualità e della dipendenza da pornografia e/o sessuale.
in sintesi
il digitale sta cambiando radicalmente le nostre vite, facendo emergere nuovi disturbi psicofisici e nuovi fenomeni sociali
gli adolescenti di oggi cercano informazioni sulla sessualità online. Il problema è rappresentato dalla moltitudine di informazioni spesso contrastanti tra loro
la pornografia ha un alto impatto sulla nostra salute sessuale: apprendimento di una sessualità non veritiera, confronti tra il proprio corpo e quello dei porno attori, normalizzazione del sesso non protetto
è necessario imparare un utilizzo consapevole del digitale, della pornografia e delle dating app
Orizzonti
L’OMS è favorevole alla produzione di farmaci generici iniettabili a lunga durata per la prevenzione dell’HIV (PrEP). Il vantaggio principale è il considerevole abbattimento dei costi di produzione (OMS)
È iniziato il LGBT+ History Month Italia (qui gli eventi e maggiori info)
È uscito Faccia a faccia con Papa Francesco su Disney+, una serie tv dove il Papa risponde alle domande di dieci giovani, tra cui sulle identità non-binarie, la comunità LGBTQ+, pornografia e sessualità (Disney+)
Edonista Culturale
Da oggi la sezione Edonista Culturale conterrà solamente una risorsa, ma spiegata nel dettaglio!
Guida psicologica alla rivoluzione digitale è un recente libro (2022) del dottor Luca Bernardelli dove descrive le principali implicazioni e potenzialità del digitale sulla nostra salute mentale. È stato scritto principalmente per professionisti della salute mentale ma risulta essere una lettura di semplice comprensione, anche per persone non esperte nel settore o di costrutti inerenti la psicologia. Come anticipato, nel libro vengono descritti i principali rischi psicologici del digitale: nuove forme di dipendenza, FOMO, tecnostress, dismorfia da zoom, dopamine loop, e molti altri rischi.
Vengono anche descritte i vantaggi più rilevanti che il digitale può portare alla nostra salute mentale. Per esempio, si pensi alla realtà virtuale come nuova modalità per esporre gradualmente il paziente a stimoli fobici. O agli edugames, dei videogiochi didattici con lo scopo, ad esempio, di insegnare l’antica civiltà romana tramite l’interazione con personaggi virtuali.
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Foto copertina di Franco Alva